- ORTO MANNARO
- ORTI DORA IN POI
- ORTO COLLETTIVO MASSARI
- LE FONDERIE OZANAM
- ORTO DI SCiA 131
- OFFICINE IN TERRAZZA
Orto Mannaro
Proprietà dell’area: Comune di Torino
Analisi del terreno: si
Dove si coltiva: Terra riportata, agricoltura biologica e sinergica
La storia dell’orto: Nel 2011, la Cooperativa Mondoerre ha richiesto un’area alla Circoscrizione 5 allo scopo di realizzare un progetto di orticoltura collettiva, all’interno di un’iniziativa denominata Orti Aperti e portata avanti insieme all’associazione Ciclobus e all’associazione Casematte.
Dopo una prima esperienza presso Cascina Maletta, poi abbandonata a causa della riscontrata inidoneità del terreno, si è pervenuti alla stipula di una convenzione per la concessione dell’area nei pressi di Piazza Manno nel 2014.
L’area era precedentemente occupata da orti spontanei. A seguito dell’intervento della Città di Torino, l’area, nel momento della concessione alla Cooperativa Mondoerre, si presentava a prato e non era dotata di alcun servizio. È stato quindi necessario riportare terra agricola certificata a causa della presenza di inquinanti nel suolo. Grazie ai contributi dei fondi 8X1000 della Tavola Valdese e successivamente della Compagnia di San Paolo, è stato possibile attrezzare l’area e trasformarla in un orto collettivo. I fondi ottenuti sono stati impiegati per l’acquisto dei materiali e l’allaccio della rete idrica, mentre tutta la manodopera è stata fornita dai soci della cooperativa e dai cittadini attivi coinvolti nell’attività orticola: sono stati così realizzati l’impianto idrico, la recinzione, la serra, la cassetta degli attrezzi, la compostiera..
Da fine 2015 l’orto è pienamente funzionale e coltivato in maniera collettiva.
Dal 2019 l’orto Mannaro è passato in gestione all’Associazione Educadora ONLUS.
L’orto viene utilizzato anche come laboratorio didattico, frequentato dai bambini della scuola materna Cincinnato 200 e da quelli del Centro Aggregativo per Minori gestito dall’Associazione Educadora ONLUS.
È inoltre il luogo in cui svolgono feste, in cui i cittadini coinvolti nella gestione dell’orto invitano il vicinato alla partecipazione, frequentandolo e sostenendolo.
Nel 2016, il gruppo ha iniziato ad accogliere persone inviate al SERD dell’ASL TO2, dalla Neuropsichiatria della stessa e dai servizi Sociali della Circoscrizione 5, nell’ambito di un progetto finanziato dal bando Fatto per Bene della Compagnia di San Paolo, finalizzato a sperimentare come l’orticoltura urbana possa contribuire a mettere a disposizione beni di prima necessità a chiunque ne abbia bisogno.
L’orto ospita inoltre attività formative in collaborazione con il Consorzio Abele Lavoro, rivolte a persone individuate dal SERD dell’ASL Città di Torino.
Rete Territoriale:
- Scuole: Scuola Materna Cincinnato 200
- Associazioni: Associazione CaseMatte
- ASL: ASL TO2, SERD
- Altro: Agroinnova – Centro di competenza per l’innovazione in campo agro-ambientale e agro-alimentare dell’Università di Torino.
Accoglienza nuovi membri : si, senza restrizioni
Sostenibilità economica: Quote associative, fundraising, fundraising privati, fundraising attraverso eventi
Calendario eventi: Stagionale
Pagina facebook: https://www.facebook.com/pg/educadora.onlus/
Responsabili: Educadora Onlus, Vittorio Bianco
Contatti: 349 12 37 209 / vittorio.bianco@cecchipoint.it
Orti dora in poi
Proprietà dell’area: Comune di Torino, Parco Commerciale Dora (con uso pubblico)
Soggetto Assegnatario: Hortus Conclusus: INNESTO; Orti al Centro: Gruppo di Ortolani al Centro
Soggetti partner: in collaborazione con Città di Torino, Parco Commerciale Dora
Analisi del terreno: no
Dove si coltiva: cassoni
Innesto: Innesto è un’associazione di promozione sociale nata a gennaio 2015 con l’obiettivo di educare al verde, attraverso il recupero del legame con la terra con gli elementi e con i cicli naturali. Il “cuore” di Innesto è costituito da un gruppo di sette volontari di formazioni scolastiche ed esperienze lavorative eterogenee.
La storia dell’orto: Il progetto Orti Dora in poi ha inizio nel mese di aprile 2015, quando Innesto è proclamato vincitore del bando per l’orticoltura sociale promosso dal Parco Dora nell’ambito del progetto “Sharing, Learning and Caring Parco Dora”, sostenuto da Compagnia di San Paolo e cofinanziato da Parco Commerciale Dora. Giunto alla quinta edizione, il progetto ha visto la partecipazione di circa 200 ortolani dai 3 agli 80 anni, impegnati nella cura di orti in cassone realizzati dall’associazione. Tra i successi di Orti Dora in Poi, oltre ad un’ entusiastica risposta della cittadinanza all’iniziativa, si contano ad oggi numerosi workshops aperti al pubblico, due incontri con i bambini di una scuola dell’infanzia, finalizzati alla realizzazione di un’aiuola con piante recuperate, un workshop per gli allievi di una scuola media inferiore, un concerto musicale che ha visto protagonista tre band della scena emergente, svariate merende collettive, più aperitivi in occasione della Festa dei Vicini, una festa molto partecipata e con un programma ricco di micro-eventi per i 5 anni del progetto presso l’hortus Conclusus, due appuntamenti di cura dei cassoni collettivi nella piazza del Parco Commerciale Dora, espressione della collaborazione durata 2 anni con Nova Coop sul progetto SPA – Servizio per Piante Abbandonate.
Il progetto Orti Dora si articola in due spazi:
Orti al Centro, presso il Centro Commerciale Dora
In un’area poco caratteristica del Parco Commerciale Dora, nel mese di maggio del 2015, è stata creata una nuova piccola area recintata con all’interno 20 cassoni ad orto, di cui 4 a gestione comune. Dal primo anno di gestione dell’area, attraverso una call,sono stati ingaggiati molti aspiranti ortolani, di età e provenienza molto varie. Al termine del progetto finanziato, il Parco Commerciale Dora ha rinnovato il sostegno al progetto contribuendo così al suo mantenimento. Il gruppo di ortolani sempre più coeso ha dapprima collaborato alla realizzazione e gestione di aiuole per piante mellifere, poi alla gestione di 2 cassoni comuni nella piazza del centro commerciale e infine ad ottobre 2019 si è costituito come gruppo informale autonomo.
Il gruppo di ortolani oggi gestisce in autonomia i rapporti con il Parco Commerciale Dora e a livello operativo la gestione dell’area, la manutenzione e la cura dei cassoni, è inoltre disponibile per accompagnare cittadini interessati in visite guidate e dialoga con Innesto per la sua rappresentanza all’interno della rete OrMe e nel rapporto con gli attori istituzionali.
l’Hortus Conclusus presso l’ex lotto Ingest del Parco Dora.
L’Hortus Conclusus, uno dei due luoghi teatro del progetto Orti Dora in poi, dal gennaio 2017 è inoltre protagonista del primo Patto di Collaborazione firmato dalla Città di Torino. Dopo un percorso di lavoro congiunto, l’Amministrazione ed Innesto, durato più di un anno, la città ha affidato all’associazione e ai partecipanti del progetto Orti Dora in Poi la porzione di verde interna allo spazio. Il patto di collaborazione per l’Hortus Conclusus è l’esito di un lavoro d’équipe: un impegno bilaterale per rendere l’area aperta, fruibile e visitabile a beneficio di tutta la cittadinanza. Grazie alla sinergia con i soggetti precedentemente indicati e con il sostegno di Compagnia di San Paolo, dal 2015 Orti Dora in Poi propone un percorso, non solo di orticoltura ma di partecipazione e cittadinanza attiva. Gli orti sono luoghi dove diverse generazioni possono incontrarsi, condividere conoscenze ed esperienze attraverso il contatto con il verde, dov’è possibile con la partecipazioni ad iniziative ricreative, culturali e ludiche, ma anche uno spazio comune in cui far maturare tanti pomodori e qualche buon progetto. Attualmente è in discussione con la Città di Torino il futuro della gestione dell’area.
Rete territoriale:
- Scuole: “La vita al centro” Scuola parentale di educazione biocentrica – Torino, Scuola Media Statale Margherita Hack di Villarbasse.
- Costruire Bellezza: un progetto di Politecnico di Torino con Università di Torino in collaborazione con il servizio adulti in difficoltà della Città di Torino e Cooperativa animazione Valdocco
- Collaborazioni nel terzo settore: Cooperativa l’Isola di Ariel, Babelica APS, Informagiovani TO.
- Partner Privati: NovaCoop, Parco Commerciale Dora
Accoglienza nuovi membri: no (al momento non ci sono posti dicponibili)
Sostenibilità economica: Quote associative, contributi enti pubblici e privati, fundraising attraverso eventi
Calendario eventi: stagionale
Sito web: http://www.innesto.info/
Pagina facebook: https://www.facebook.com/innesto.torino/
Responsabili: INNESTO, Claudia Scarlota, Sara Ceraolo
Contatti: 3498903256 / innesto.torino@gmail.com
Orto collettivo Massari
Proprietà dell’area: Comune di Torino
Soggetto assegnatario: Associazione Casematte
Analisi del terreno: si
Dove si coltiva: piena terra, cassoni e bancali
La storia dell’orto: L’associazione Casematte ha avuto in concessione nel 2011 dalla Circoscrizione 5 un terreno senza dotazione alcuna per realizzare un progetto di orticoltura collettiva, all’interno di un’iniziativa denominata Orti Aperti e portata avanti insieme all’associazione Ciclobus e la cooperativa Mondoerre. Il progetto è il frutto di un percorso di incontri organizzati con vari soggetti locali (cittadini attivi, enti e associazioni) e di condivisione con un gruppo di abitanti del quartiere ERP di via Sospello, ubicato a due isolati di distanza. Insieme ai cittadini coinvolti, sono state create attività finalizzate a promuovere la fruizione dell’area, a favorire l’inclusione di nuovi abitanti nel gruppo di lavoro attraverso aperture al pubblico in occasioni particolari come ad esempio la Settimana Europea di riduzione dei rifiuti.
In un secondo momento Casematte è stata contattata dal servizio di neuropsichiatria infantile di zona (ASL TO2 di via Sospello 139/3) nell’ottica di di rompere l’isolamento in cui versano molte famiglie con figli portatori di patologie o disabilità. L’orto ha accolto due ragazzi, abitanti del quartiere di Mirafiori (periferia sud di Torino) per l’avvio di una lombricoltura: una forma speciale di compostaggio che utilizza i lombrichi per convertire la biomassa organica in un composto fertile. Nel corso del 2013, nell’ambito delle terapie occupazionali, nel quale rientra la terapia orticolturale per la cura del disagio e della disabilità, si è avviata una collaborazione con il Centro diurno del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL TO2 di Via Sostegno 33. Sono stati così inseriti nell’attività dell’orto alcuni pazienti del Centro.
Nel 2014, in seguito alla sua nomina a Senatore, l’architetto Renzo Piano ha deciso di occuparsi delle periferie urbane: l’area dove insiste l’orto Massari è risultata una delle tre selezionate in tutta Italia per condurre un lavoro di studio. Ciò ha dato visibilità all’orto con un servizio televisivo andato in onda su RAI 3 e uno studio monografico poi pubblicato. (http://renzopianog124.com). L’anno 2015 ha visto un ulteriore ampliamento della rete di prossimità, si sono condivise iniziative con i vicini MIF (Mercato Ingrosso Fiori), Impianto sportivo Massari, Parrocchia Cafasso e Scuola primaria Cafasso, Associazione Cammino, Associazione Sorriso, R&B Agricoltura. L’iniziativa più importante è stata la giornata della festa di Primavera organizzata in gran parte in via Massari con dibattiti tematici, scambio dei semi, esibizioni sportive e banchetti di fiori. La festa di Primavera è stata replicata anche nel 2016: la giornata è stata inserita nel ricco programma di eventi cittadini programmati in occasione del 53° International IFLA World Congress tenutosi a Torino. L’esperienza condotta finora ha permesso, da un lato, di utilizzare l’orticoltura urbana come strumento di socializzazione, cura del territorio ed empowerment degli abitanti coinvolti, dall’altro di approfondire gli aspetti ambientali legati alla conduzione di un’attività orticola in un contesto urbano: monitoraggio dell’inquinamento del suolo e degli alimenti, fitoaccumulazione, applicazione di tecniche di agricoltura biologica, riduzione degli impatti ambientali legati all’alimentazione attraverso la produzione in prossimità del consumo con conseguente riduzione degli spostamenti di merci e persone.
Rete territoriale:
- Scuole: Scuola elementare Don Murialdo, Scuola elementare Allievo, Scuola media Vian, Scuola media Frassati.
- Associazioni: Sorriso, Il Cammino, Caritas diocesana
- ASL: Neuropsichiatria infantile, Consultorio di via Sospello 139/9 e via Tamagno 5, Centro diurno Psichiatria di via Sostegno 33 e via Leoncavallo 2, SERD di Corso Lombardia 187
Accoglienza nuovi membri: Si. L’unico criterio richiesto è la capacità di saper lavorare in gruppo. Il nuovo membro dà la sua disponibilità a partecipare alla raccolta fondi e contribuisce spontaneamente (se ne ha la possibilità) con l’acquisto di piante e materiali in genere.
Sostenibilità economica: fundraising attraverso eventi, contributi enti pubblici, contributi enti privati e fondazioni.
Calendario eventi: mensile
Sito web: http://www.casematte.it
Pagina facebook: Casematte Torino
Responsabili: Anna Salza, Chiara Casotti
Contatti: Chiara Casotti, 3356852161 / casematte@casematte.it
Fonderie Ozanam
Proprietà dell’area: Comune di Torino
Analisi del terreno: no
Dove si coltiva: substrato certificato Harpo per il verde pensile
La storia dell’orto: L’ortoalto di beeozanam è il primo orto pensile di comunità di Torino, progetto pilota dell’associazione OrtiAlti, luogo di rigenerazione urbana e sperimentazione di un modello di innovazione sociale in continuo divenire. L’ortoalto è stato realizzato nel 2016 sul tetto piano di una ex fonderia, la SIMBI, situata nel quartiere di Borgo Vittoria, nella periferia nord di Torino. Il complesso, opera dell’architetto bulgaro Nicolaj Diulgheroff, risale alla fine degli anni ’30 e costituisce un interessante esempio di architettura del tardo razionalismo. La fabbrica viene dismessa alla fine degli anni ’60 e diventa di proprietà della Città di Torino che la concede in gestione alla Casa Federico Ozanam, per aiutare e accogliere studenti-operai. Alla fine degli anni ’80 i locali sono riconsegnati al Comune e riassegnata a enti diversi, riservandoli ad attività socialmente utili per la comunità locale. Nel corso degli anni l’intero complesso subisce un rapido degrado, molte sue parti diventano inagibili e solo alcune porzioni di esso, date in concessione a enti più strutturati, sono riqualificate e adibite ad attività più continuative.
Il progetto dell’ortoalto si avvia grazie alla collaborazione con uno di essi, la Cooperativa Sociale Meeting Service che si occupa di inserimento lavorativo di giovani svantaggiati e opera nella Casa Ozanam a partire dagli anni ’80 con la gestione di un ristorante e di un ostello. Il progetto è sostenuto dalla Compagnia di San Paolo e da altre fondazioni private e aziende. L’ortoalto viene realizzato, infatti, proprio sul tetto del ristorante, un lastrico solare di 300 metri quadri, trasformato in un giardino pensile coltivato a orto. Un intervento fisico di miglioramento estetico e ambientale, innanzitutto, punto di innesco della rigenerazione dell’intero complesso. Ma non solo. L’ortoalto intreccia in modo indissolubile il tema della rigenerazione urbana con quello dell’inclusione sociale. Fin dall’avvio del cantiere, infatti, l’orto alto si configura come luogo di apprendimento e di inclusione per numerosi soggetti: la posa della stratigrafia del verde pensile è affidata a una cooperativa sociale di giardinieri, che si certifica come posatore del sistema Harpo e in questo cantiere sperimenta una nuova linea di attività. La piantumazione finale dell’orto è realizzata dai pazienti dell’AslTO2 tramite un percorso terapeutico dedicato all’orticultura.
Lo stesso approccio inclusivo è utilizzato oggi per la cura dell’ortoalto e dell’apiario installato sul tetto di fronte: se ne occupano quotidianamente il personale della cooperativa Meeting Service con alcuni giovani migranti richiedenti asilo che abitano nell’ostello, supportati dall’associazione di agronomi e apicultori Parco del Nobile. Nel corso del 2016 l’ortoalto è stato aperto al quartiere in occasione di diverse feste pubbliche. Oggi, grazie al bando Abitare una Casa Vivere un luogo, l’ortoalto è aperto due pomeriggi tutte le settimane (il mercoledì e il sabato dalle 15 alle 19) e sono organizzate iniziative ed attività aperte a tutti i cittadini. L’ortoalto ha facilitato l’innesco del progetto di creazione di beeozanam, un community hub nato grazie al progetto Co-city della Città di Torino e a seguito di un patto di collaborazione tra OrtiAlti, Meeting Service e altre tre associazioni che operano nel complesso di via Foligno. Il cortile è stato riqualificato con piantumazione di arbusti, un’altra porzione del tetto è stata trasformata in giardino pensile a prato naturale con rifacimento dell’apiario e una manica del complesso è stata completamente ristrutturata e adibita a spazio per attività co-gestite dalle diverse associazioni.
Rete territoriale:
- associazioni: Cooperativa Meeting Service, Associazione Parco del Nobile,Associazione ERI, Associazione Minollo, Associazione Pigmenti,
Accoglienza nuovi membri: La cura dell’ortoalto è affidata alla coop. Meeting Service che accoglie volontari.
Sostenibilità economica: quote associative, fundraising attraverso eventi, fundraising attraverso vendita propri prodotti, contributi Enti privati/fondazioni
Calendario eventi: annuale
Sito web www.ozanam.ortialti.com; http://www.beeozanam.org
Responsabili: soggetto assegnatario: Cooperativa Meeting Service
soggetti partner: associazione OrtiAlti
Contatti: Loris Passarella
tel. +39 011 5212567 / email: info@ortialti.com
Orto di SCIA 131
Proprietà dell’area: Comune di Torino
Analisi del terreno: no
Dove si coltiva: piena terra, cassoni
La storia dell’orto: L’Orto di SCiA 131 – Spazio di Cittadinanza Attiva, nasce dalla libera e spontanea volontà di alcuni cittadini residenti in Borgata Vittoria di prendersi cura di uno spazio pubblico rimasto per oltre dieci anni in stato di abbandono. Nel 2015, l’Associazione di promozione sociale Santourin fa richiesta alla Circoscrizione 5 di Torino di rivalorizzare l’area iniziando così a curare il verde, eliminare l’immondizia accumulata per anni al suo interno e proponendo di riportare l’attenzione dei cittadini su tale area per renderla nuovamente fruibile a tutti. In seguito alla partecipazione “Bando Giovani 2015”, promossa da Compagnia di San Paolo in partenariato con l’associazione Gruppo Abele ONLUS e l’approvazione del progetto, da febbraio 2016, ha avuto l’esperienza di orto: inizialmente con la costruzione di cassoni in legno per la coltivazione, poi con l’acquisto del terriccio adatto e infine, da aprile 2016, con l’avvio dell’orto vero e proprio da parte del gruppo giovani inseriti nel progetto. La finalità dello stesso è quella di coinvolgere i cittadini, in particolare i giovani, in attività ludiche, sportive, culturali e di orticoltura allo scopo di rivalorizzare e rendere piacevole la fruizione dell’area che resta sempre aperta a tutti “in una scala di partecipazione attiva” che va dal semplice “stare” all’interno dell’area, alla proposta e conduzione di eventi nonché co-progettazione in sinergia con singoli cittadini o realtà dell’associazionismo presenti nel territorio. L’Orto di SCiA131 vuole essere un punto di incontro in cui ognuno possa essere libero di trascorrere in modo consapevole il proprio tempo libero, luogo di scambio intergenerazionale e culturale, luogo in cui far dialogare la diversità tra persone, di incontro tra agio e disagio, difficoltà e fragilità che si mettono in gioco per costruire insieme l’abitare un quartiere.
Rete territoriale:
- Associazioni: Gruppo Abele, Case Matte, Tavolo di Borgo Vittoria
- ASL: Torino2, servizio di NPI
Accoglienza nuovi membri: Si.
Sostenibilità economica: quote associative, fundraising attraverso eventi, fundraising attraverso vendita propri prodotti, contribuiti da Enti pubblici, contribuiti da Enti privati / fondazioni
Calendario eventi: mensile
Sito web: http://www.santourin.org
Pagina facebook: https://www.facebook.com/Santourin.org/
Responsabili: Soggetto Assegnatario: APS SanTourin
Soggetti partner: Associazione Gruppo Abele Onlus
Contatti: Diego Gallea
347 15 68 520 / santourin@gmail.com
Officine in terrazza
Data di nascita: 2015
Luogo: tetto oratorio San Martino, via Villar, Torino
Superficie: orto 80 mq, in totale 200 mq
Tipo di coltura: biologicoAttività: ricreativa, didattica, orto terapia